IL SANTUARIO DI SAN ROMEDIO

Famiglia Battisti

01 Aprile 2020

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Hai mai sentito parlare del Santuario di San Romedio? E’ stato definito il più caratteristico santuario d’Europa ! Si tratta di un antichissimo eremo, arrampicato su d’un ardito scoglio calcareo (m 732) nel mezzo di una selvaggia ed isolata forra. La sua aspra bellezza può essere considerata il simbolo del Trentino.

Nel luogo in cui oggi sorge il santuario, secondo la leggenda, un santo eremita di nome Romedio scese a Trento a cavallo di un orso per incontrare S. Vigilio.

Sarà per questo che quassù sen tuti en puech orsi?! Se vieni in Val di Non nella tua lista delle cose da vedere a San Romedio assegna pure uno degli scalini più alti del podio…

Perché visitare il Santuario di San Romedio?

Ti do io almeno tre buone motivazioni. Lasciamo l’orso per ultima, credimi c’è ben altro. Prima di tutto la magia del posto. Cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131 gradiniChe fadigia! Non lamentarti, quando sarai lassù mi ringrazierai del consiglio.

Seconda buona motivazione? Il sentiero nella roccia che conduce all’eremo. Suggestivo, rilassante, un pizzico vertiginoso: insomma il modo ideale per prepararsi emotivamente a raggiungere il Santuario di San Romedio.

E finalmente sto benedetto orso (benedetto in ogni senso!). Non fare anche tu polemica gratuita. Prima di giudicare ascolta dalla mia bocca il perché del suo trovarsi qui. Vedrai, in Val di Non a tutto c’è una spiegazione…

Te la conti mi…

La leggenda dell'orso trentino e di San Romedio

Il Santuario di San Romedio è spesso ricordato anche per l’area faunistica adiacente l’ingresso in cui vive in semilibertà un orso, vera mascotte di tutti i bambini della Val di Non.

La presenza dell’orso trentino in questo luogo di culto è legata alla leggenda secondo cui Romedio, ormai vecchio si sarebbe incamminato verso la città deciso ad incontrare il Vescovo di Trento Vigilio. Lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato sbranato da un orso, Romedio tuttavia non si diede per vinto e avvicinatosi alla bestia sarebbe riuscito miracolosamente a renderla mansueta e a cavalcarla fino a Trento. Quando al ritorno da Trento Romedio scelse di dedicare la sua vita all’eremitaggio, l’orso divenne il suo unico compagno fino alla morte.

Ricordando questa leggenda nel 1958 il senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, membro d’onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò Charlie, un orso destinato a morire perché la sua pelle fosse venduta, e lo donò al santuario di San Romedio. Da allora l’area faunistica del santuario di San Romedio ha sempre dato asilo ad esemplari di orso trentino e non solo altrimenti destinati ad una sorte più triste.

Oggi al santuario di San Romedio è ospitato “Bruno”: un bellissimo esemplare di orso abruzzese.